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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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- versetto 26 tieni segreta <strong>la</strong> visione perché-<br />

XII:4 tieni nascoste queste parole e sigil<strong>la</strong><br />

si riferisce al tempo del<strong>la</strong> fine.<br />

il libro fino al tempo del<strong>la</strong> fine.<br />

Non solo il capitolo VIII è il seme dei capitoli IX-XII, ma è anche il seme dal<br />

quale fiorisce tutta l’escatologia del Nuovo Testamento. Non può essere enfatizzato a<br />

sufficienza il testo di VIII:14 perché esso assomma i temi dell’intero libro. Il Regno<br />

di Dio è introdotto dal giudizio il quale per primo rivendicherà coloro che finora sono<br />

stati oppressi e dispersi. I capitoli storici di Daniele presentano le conseguenze del<br />

giudizio/intervento del cielo.<br />

È probabilmente a questo capitolo VIII con il suo ampliamento in IX:24-27, che si<br />

riferisce l’apostolo Pietro quando scrive: «Gli angeli desiderano riguardare ben<br />

addentro». 12 Del resto dal capitolo VIII, ma già nel capitolo VII, il coinvolgimento<br />

degli angeli ed il loro interesse per il piano del<strong>la</strong> salvezza non è mai stato così messo<br />

in risalto dagli altri scritti sacri. Il tema di tutto questo brano di Pietro è <strong>la</strong> salvezza e<br />

<strong>la</strong> sua realizzazione nel tempo. Per noi che viviamo nel «tempo del<strong>la</strong> fine» questa<br />

<strong>profezia</strong> è di partico<strong>la</strong>re importanza perché a noi è dato il privilegio di poter<strong>la</strong><br />

comprendere nel<strong>la</strong> sua pienezza. 13<br />

Non pochi sono gli studiosi che pongono in re<strong>la</strong>zione «l’abominazione che causa<br />

<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione» di Matteo XXIV:15 con il testo di Daniele VIII:13, ampliato in<br />

IX:27, XI:31, XII:11. Per questi studiosi le parole di Gesù devono avere una doppia<br />

realizzazione: quel<strong>la</strong> già avvenuta nel 70 d.C., al tempo del<strong>la</strong> distruzione di<br />

Gerusalemme, e nel futuro. Questa seconda applicazione, che per noi esu<strong>la</strong> dal<strong>la</strong><br />

struttura del discorso di Gesù riportato nei sinottici, è sostenuta dal<strong>la</strong> prospettiva<br />

escatologica del sermone stesso. Pur non condividendo il percorso, ci sembra<br />

interessante <strong>la</strong> conclusione e può essere armonizzata con 2 Tessalonicesi II:4 le cui<br />

parole l’apostolo Paolo riprende da Daniele XI:36. Sebbene l’insegnamento<br />

dell’apostolo si sia realizzato nel corso dei secoli, <strong>la</strong> manifestazione dell’uomo del<br />

peccato avrà un’ulteriore e più ampia e completa manifestazione poco prima del<strong>la</strong> sua<br />

definitiva distruzione. Naturalmente quel tempo sarà anche di grande distretta per <strong>la</strong><br />

Chiesa e per difender<strong>la</strong> «sorgerà Micael, il gran capo, il difensore dei figli del tuo<br />

popolo». 14<br />

Medo-Persia<br />

Il montone con le due corna rappresenta <strong>la</strong> potenza medo-persiana. «Sotto questa<br />

figura è rappresentato lo spirito guardiano del regno persiano nel libro sacro del<br />

Bundehesch. Il re persiano in guerra portava ugualmente al posto del diadema una<br />

testa di montone». 15<br />

12<br />

2 Pietro 1:12.<br />

13<br />

Daniele 12:4.<br />

14<br />

Daniele 12:2.<br />

15<br />

La Bible Annotée, o.c., t. II, p. 296.

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