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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO VII<br />

che furono pertanto costretti ad abbandonare il paese entro otto giorni (3/6/1621);<br />

quindi contro i “difensori del<strong>la</strong> fede” che erano stati a capo del<strong>la</strong> rivolta (giustiziati il<br />

20/6) e infine contro i pastori luterani, prima quelli cechi, poi quelli tedeschi, che<br />

erano stati temporaneamente risparmiati in segno di considerazione per l’elettore di<br />

Sassonia alleato di Ferdinando. Le stesse calco<strong>la</strong>te tappe furono seguite nel tentativo<br />

di soffocare il corpo protestante: un provvedimento generale del luglio 1624 vietò ai<br />

suoi membri tutte le professioni libere, l’industria e il commercio, punì con l’ammenda<br />

<strong>la</strong> mancata presenza alle cerimonie cattoliche, rese obbligatori il catechismo e<br />

chiuse gli ospedali ai dissidenti; <strong>la</strong> legalità dei matrimoni protestanti fu disconosciuta<br />

e si dichiararono illegittimi i bambini che ne sarebbero nati. Il 5 febbraio 1627 fu<br />

autorizzato “l’uso moderato del<strong>la</strong> forza coercitiva”; il 31 luglio, al<strong>la</strong> nobiltà, a cui sin<br />

dal 1624 erano stati proibiti i matrimoni non cattolici, fu ingiunto di convertirsi o di<br />

espatriare (duecento famiglie scelsero <strong>la</strong> seconda alternativa). Nello stesso anno <strong>la</strong><br />

Boemia perse il diritto di eleggere i suoi re: come dice Hauser, essa fu “radiata per<br />

secoli dal<strong>la</strong> <strong>storia</strong>”. I dragoni del governatore imperiale Carlo del Lichtenstein furono<br />

più spietati di quanto sarebbero stati in futuro quelli di Louvois; si valutano a circa<br />

trentami<strong>la</strong> i cechi che si rifugiarono all’estero.<br />

La vittoria cattolica in Boemia avrebbe potuto preludere al<strong>la</strong> scomparsa del<strong>la</strong><br />

Riforma in tutta l’Europa orientale. Essa infatti precedette di poco <strong>la</strong> sua soppressione<br />

in alcune località del<strong>la</strong> Slesia... Nell’Ungheria propriamente detta, <strong>la</strong> posizione del<br />

protestantesimo, dal principio del secolo, si era notevolmente indebolita”. 38<br />

In quel paese nel 1675 c’erano “250 pastori protestanti. Tolti ai loro greggi, portati<br />

a Presburg, oppressi da colpi, trascinati da una prigione all’altra, condannati ai più<br />

duri <strong>la</strong>vori e privati del cibo, <strong>la</strong> maggior parte morì di stenti; ne restarono 41 che si<br />

inviarono nelle galere del<strong>la</strong> Spagna e a Napoli; e il 5 settembre non ne sopravvissero<br />

più di 27, quando l’ammiraglio Ruyter, di ritorno dai suoi servizi, ottenne <strong>la</strong> loro<br />

libertà. La Riforma non poté stabilirsi in Ungheria, perché questo paese, almeno nelle<br />

sue province a sud del Danubio ed in Budapest sua capitale, apparteneva al corpo<br />

del<strong>la</strong> bestia”. 39<br />

Il protestantesimo si consolidò però nel<strong>la</strong> Transilvana ed in alcune regioni<br />

ungheresi che rimasero come un “masso erratico del<strong>la</strong> Riforma alle soglie<br />

dell’Oriente”.<br />

Ginevra<br />

Qualcuno potrebbe sollevare una obiezione per Ginevra che, pur facendo parte<br />

dell’impero <strong>la</strong>tino, fu conquistata al<strong>la</strong> Riforma.<br />

Il Gaussen risponde a questa obiezione dicendo prima di tutto che Ginevra non<br />

costituiva un regno e quindi non poteva dare grande fastidio all’impero. Questa<br />

repubblica era di “tutte le repubbliche <strong>la</strong> più inosservata. Ridotta quasi al<strong>la</strong> cinta delle<br />

sue mura, <strong>la</strong> cinquantesima parte del<strong>la</strong> repubblica degli svizzeri, era appena<br />

considerata alleata. Le truppe degli svizzeri furono costantemente, sia in Francia, sia<br />

in Spagna, sia in Italia, il sostegno del<strong>la</strong> tirannia romana e <strong>la</strong> bandiera federale era<br />

38 E.G. Léonard, o.c., pp. 261-263.<br />

39 L. Gaussen, o.c., t. II, p. 221.<br />

300<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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