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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong> dell’umanità». 142 Questo passaggio dal<strong>la</strong> santificazione al<strong>la</strong> glorificazione<br />

si stava manifestando in occasione del<strong>la</strong> trasfigurazione del Cristo. 143<br />

«La grandezza dei miracoli precedenti avevano provato che Gesù era allora<br />

pervenuto all’apogeo del<strong>la</strong> sua potenza vivificante. Ora, come tutto era in armonia<br />

nel<strong>la</strong> sua vita, questo momento doveva essere anche quello in cui egli raggiungeva<br />

l’apogeo del suo proprio sviluppo interiore. Una volta giunto là, quale doveva essere<br />

il suo avvenire normale? Egli non poteva avanzare, non poteva indietreggiare.<br />

L’esistenza terrestre <strong>diventa</strong>va dunque da questo momento un quadro troppo stretto<br />

per questa personalità compiuta. Non gli restava che <strong>la</strong> morte; ma <strong>la</strong> morte è l’uscita<br />

del peccatore, o, come dice Paolo, è il sa<strong>la</strong>rio del peccato. 144 Per l’uomo senza<br />

peccato, l’uscita dal<strong>la</strong> vita non è il passaggio oscuro del sepolcro; è <strong>la</strong> via regale del<strong>la</strong><br />

trasfigurazione gloriosa. La trasfigurazione, dice Gess: “indica che Gesù era maturo<br />

per l’entrata immediata nell’esistenza eterna”... Marco scrive che fu<br />

“metamorfizzato”, Matteo, all’espressione di Marco, aggiunge: “Il suo viso<br />

risplendeva come il sole”. Luca ne descrive l’effetto in una forma più semplice:<br />

“L’aspetto del suo volto fu mutato”. Questo fenomeno luminoso, provenendo dal di<br />

dentro, penetra talmente il corpo di Gesù, che <strong>diventa</strong> percettibile attraverso i suoi<br />

vestiti. La sua veste divenne candida, sfolgorante. Gesù aveva in quel momento<br />

superato il primo di questi due stadi. Era normale, razionale, naturale, si può dire, che<br />

fosse da quel momento ammesso a superare il secondo. La trasfigurazione è il primo<br />

passo di questa elevazione nel<strong>la</strong> gloria, l’inizio del<strong>la</strong> trasformazione del corpo<br />

psichico e mortale in un corpo pneumatico (spirituale) e imperituro... Se Gesù non<br />

avesse volontariamente arrestato <strong>la</strong> trasformazione che cominciava ad operarsi in lui,<br />

questo cambiamento sarebbe senza dubbio divenuto <strong>la</strong> sua ascensione... Per <strong>la</strong> porta<br />

che già si intravede per lui, il cielo e <strong>la</strong> terra comunicano... il cielo discende o, è <strong>la</strong><br />

stessa cosa, <strong>la</strong> terra si eleva.... Ma Gesù fa comprendere ai due uomini (che stavano<br />

par<strong>la</strong>ndo con lui: Mosè ed Elia) che questa sua ascensione in gloria lo porterebbe a<br />

rinunciare al<strong>la</strong> sua missione e che il suo compito lo chiama ad una uscita dal<strong>la</strong> vita<br />

tutta diversa... Il termine exodus, uscita, è notevole; Luca sceglie con intenzione una<br />

espressione che racchiude contemporaneamente le due nozioni di morte e ascensione.<br />

L’ascensione era per Gesù <strong>la</strong> via naturale per uscire dal<strong>la</strong> vita, come lo è <strong>la</strong> morte per<br />

un peccatore. Egli poteva dunque optare in questo momento per questo modo di<br />

uscire che gli era dovuto. Poteva risalire con i suoi due interlocutori celesti (Mosè ed<br />

Elia). Ma salire ora, sarebbe equivalso a salire senza di noi (cioè passare nel luogo<br />

santissimo senza i peccatori convertiti). Là in basso, nel<strong>la</strong> pianura, Gesù vede una<br />

umanità… curva sotto il peso del peccato e del<strong>la</strong> morte. L’abbandonerà al suo<br />

destino? No, non salirà che quando egli potrà ricondur<strong>la</strong> con sé. E per questo, bisogna<br />

che affronti l’altro modo di uscire, l’uscita che si consuma a Gerusalemme». 145<br />

142 GODET Frédéric, Commentaire sur l’Evangile de S. Luc, t. II, 4 a ed., Neuchâtel 1969, p. 609.<br />

143 Vedere Luca 9:29; Matteo 17:2; Marco 9:3.<br />

144 Romani 6:23.<br />

145 F. Godet, o.c., pp. 596-601,609.

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