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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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IL CARDINE DELLA STORIA<br />

L’apostolo Paolo ai Romani scrive: «Cristo, nel tempo stabilito, morì per i<br />

peccatori». 347 Enrico Bosio commenta l’espressione «tempo stabilito», come altri<br />

commentatori, con le seguenti parole: «Nel tempo più opportuno, fissato dal consiglio<br />

di Dio, cioè quando fu compiuta <strong>la</strong> preparazione voluta da Dio nel mondo pagano e<br />

giudaico». 348 Riteniamo che si abbiano dei motivi per credere che il «tempo stabilito»<br />

sia proprio quello previsto dall’onniscienza di Dio e da Lui indicato nel<strong>la</strong> nostra<br />

<strong>profezia</strong> al<strong>la</strong> quale Paolo fa riferimento.<br />

Prima di considerare l’ultima parte dell’oracolo dell’angelo, desideriamo<br />

esaminare le espressioni del versetto 24 che presentano «chiaramente le molteplici<br />

opere che solo il Messia poteva realizzare». 349<br />

«La morte del Crocifisso... è contemporaneamente <strong>la</strong> fine e l’inizio di un mondo. Il<br />

vecchio mondo è vinto; il nuovo comincia a spuntare». 350 Le sei espressioni del<br />

versetto 24 non descrivono ancora il regno messianico nel<strong>la</strong> sua gloria esteriore, ma <strong>la</strong><br />

sua vittoria sul peccato.<br />

«Per consumare il crimine» 351<br />

Il verbo ebraico significa: completare, e può essere preso nel senso di consumare,<br />

finire o compiere, impedire, fermare, esso esprime l’atto di chiudere. La radice del<br />

verbo ha due significati complementari: «Il peccato sarà fermato, chiuso, messo a<br />

fine» o «il peccato arriverà al suo culmine, colmerà <strong>la</strong> sua misura». 352<br />

Possiamo dedurre da questo che in un certo momento delle 70 settimane il<br />

peccato, cioè <strong>la</strong> rivolta dell’uomo nei confronti di Dio, raggiungerà il suo parossismo,<br />

<strong>la</strong> sua massima espressione, ma nello stesso tempo in cui <strong>la</strong> manifesta, sopprimendo il<br />

suo Creatore, l’universo non ha più dubbi sull’amore dell’Eterno. L’uomo che riflette<br />

davanti all’espressione più inequivocabile del suo crimine, prende coscienza<br />

dell’assurdità del<strong>la</strong> sua azione, si converte e pone fine al<strong>la</strong> sua rivolta. Il peccato cessa<br />

di essere una forza nel popolo di Dio.<br />

L’apostolo Paolo, che prima perseguitava i cristiani con i quali il Cristo si<br />

identificava, dopo aver compreso l’assurdità del suo peccato e del suo modo di<br />

vivere, pur considerandosi osservatore del<strong>la</strong> legge di Dio, scriveva: «Ma quanto a me,<br />

non sia mai che io mi glori d’altro che del<strong>la</strong> croce del Signore nostro Gesù Cristo,<br />

mediante <strong>la</strong> quale il mondo (il vivere normale dell’umanità separata da Dio), per me,<br />

è stato crocifisso, e io sono stato crocifisso per il mondo» e tutta <strong>la</strong> propria giustizia<br />

347<br />

Romani 5:6; versione La Paro<strong>la</strong> del Signore. The Good News for Modern Man, traduce: «Cristo morì per gli empi<br />

al momento da Dio scelto». The Revised Standard Version, ha: «Al tempo giusto Cristo morì per i viventi».<br />

348<br />

BOSIO Enrico, Le epistole ai Romani; I, II Corinzi, ed. C<strong>la</strong>udiana, Torre Pellice 1930, 1939, Torino 1989, p. 61.<br />

349<br />

Th. Mémain, o.c., p. 120.<br />

350<br />

DIDON P. Henri, Jésus-Christ, Paris 1919, p. 345.<br />

351<br />

Daniele 9:24.<br />

352<br />

J. Fabre d’Envieu preferisce il senso di raffrenare, trattenere; A. Crampon, «rinchiudere <strong>la</strong> prevaricazione»; J.N.<br />

Darby, «per chiudere <strong>la</strong> trasgressione»; H.A. Perret Gentil, perché il «crimine sia consumato»; J. Doukhan, per<br />

«imprigionare il crimine»; E. Rey per mettere il «colmo al<strong>la</strong> ribellione».<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 125

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