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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XIII<br />

cose per amor del mio nome e non ti sei stancato. Ma ho questo contro di te: hai<br />

<strong>la</strong>sciato il tuo primo amore.- Io conosco <strong>la</strong> tua tribo<strong>la</strong>zione e <strong>la</strong> tua povertà (ma pur<br />

sei ricco) e le calunnie <strong>la</strong>nciate da quelli che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono<br />

una sinagoga di Satana.- Io conosco dove tu abiti, cioè là dove c’è il trono di Satana,<br />

eppure tu mantiene fermamente il mio nome e non rinnegasti <strong>la</strong> mia fede, neppure nei<br />

giorni in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso. Ma ho alcune cose contro di<br />

te: tu hai quivi di quelli che professano <strong>la</strong> dottrina di Ba<strong>la</strong>am... (e) di quelli che<br />

professano <strong>la</strong> dottrina dei Nico<strong>la</strong>iti.- Io conosco le tue opere, il tuo amore e <strong>la</strong> tua<br />

fede e il tuo ministero e <strong>la</strong> tua costanza, e le tue opere ultime sono più abbondanti<br />

delle prime. Ma ho questo contro di te: tu tolleri quel<strong>la</strong> donna Jezebel..., io sono colui<br />

che investigo le reni e i cuori; e darò a ciascuno di voi secondo le opere vostre.- Io<br />

conosco le tue opere, hai nome di vivere e sei morto. Sii vigi<strong>la</strong>nte e rafferma il resto<br />

che sta per morire; poiché non ho trovato le tue opere compiute nel cospetto del mio<br />

Dio.- Io conosco le tue opere e ti ho posto innanzi una porta aperta... Perché tu hai<br />

serbato <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> del<strong>la</strong> mia costanza, anch’io ti guarderò dall’ora del cimento.- Io<br />

conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente... Poiché tu dici: “Io sono ricco,<br />

e mi sono arricchito e non ho bisogno di nul<strong>la</strong>”, tu non sai che sei infelice fra tutti, e<br />

miserabile e povero e cieco e nudo». 123<br />

Questo giudizio, che si estende nell’arco di tutta <strong>la</strong> <strong>storia</strong> del<strong>la</strong> Chiesa, è reso<br />

manifesto agli esseri celesti nel tempo del giudizio preliminare, che si svolgerà in<br />

cielo. Il Signore presenterà i risultati del<strong>la</strong> sua opera in favore del<strong>la</strong> Chiesa e si<br />

esprimerà una valutazione definitiva che avrà come risultato <strong>la</strong> resurrezione per gli<br />

uni, al ritorno del Figlio dell’uomo, o il rimanere nel<strong>la</strong> tomba per gli altri, 124 il<br />

passaggio dal<strong>la</strong> vita all’eternità per coloro che saranno viventi al<strong>la</strong> sua venuta, dal<strong>la</strong><br />

vita al<strong>la</strong> morte per chi non ha fatto propria <strong>la</strong> misericordia dell’Altissimo. 125 Con <strong>la</strong><br />

spada che esce dal<strong>la</strong> sua bocca il Figlio dell’uomo, quando ritornerà, esprimerà il<br />

giudizio sulle nazioni, 126 e <strong>la</strong> falce mieterà <strong>la</strong> messe per l’eternità. 127<br />

L’Apocalisse presenta Gesù come Figlio dell’uomo nel<strong>la</strong> sua opera di giudice<br />

del<strong>la</strong> Chiesa e delle nazioni. Scrive H. Kiesler: con questo «titolo di Figlio dell’uomo,<br />

è implicito il suo ruolo di giudice nel giudizio che precede l’avvento» 128 di cui<br />

Daniele VII:9,10,13,14 dà una descrizione.<br />

Tutti coloro che credono nel Signore, si sono battezzati in Cristo e hanno con lui<br />

un legame come il tralcio e <strong>la</strong> vite, sono rivestiti di Cristo, del<strong>la</strong> sua giustizia, del<strong>la</strong><br />

sua santità. 129 Così <strong>la</strong> propria nudità, <strong>la</strong> propria miseria viene coperta, cancel<strong>la</strong>ta e<br />

l’Eterno vede nell’uomo il figlio prodigo con <strong>la</strong> veste del festino, cioè rivestito del<br />

legame dell’unione con Cristo, <strong>la</strong> cui grazia guarisce l’uomo e gli permette di vivere<br />

123<br />

Apocalisse 2:2-4,9,13,14,19,20,23; 3:2,8,10,15-17.<br />

124<br />

Giovanni 5:27,28.<br />

125<br />

Matteo 25:31-34,41,46.<br />

126<br />

Apocalisse 19:13-15,21.<br />

127<br />

Apocalisse 14:14,15.<br />

128<br />

KIESLER Herbert, in AA.VV, Symposium on Reve<strong>la</strong>tion, Book II, Frank B. Holbrook, Editor, Silver Spring 1992,<br />

p. 417.<br />

129<br />

Isaia 61:10; Ga<strong>la</strong>ti 3:27; 1 Corinzi 1:30.<br />

524<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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