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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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«Giovanni riceve da un angelo l’ordine di misurare le dimensioni del naos, o<br />

tempio interno, simbolo del<strong>la</strong> Chiesa invisibile o del<strong>la</strong> vera Chiesa di Dio; ma deve<br />

tra<strong>la</strong>sciare i porticati esterni perché questa porzione visibile dei luoghi sacri è<br />

abbandonata alle nazioni che calpesteranno <strong>la</strong> santa città per 42 mesi». 13<br />

Il santuario propriamente detto era tipologicamente formato da un luogo santo e<br />

dal luogo santissimo, nel luogo santo c’era l’altare dei profumi, che Giovanni<br />

menziona, segno delle preghiere degli adoratori le quali riempiono il luogo<br />

santissimo. Questi adoratori sono di tutte le condizioni sociali e di ogni popolo<br />

perché, sotto <strong>la</strong> nuova alleanza, tutti sono sacerdoti. 14<br />

Affinché il veggente di Patmo possa compiere <strong>la</strong> sua opera gli viene data una<br />

“canna”, chiamata altrove «cordicel<strong>la</strong> per misurare», (oggi chiamata “agrimensore”,<br />

misura di 10 metri), simbolo del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong> morale, perché è tramite essa che vengono<br />

misurati gli adoratori che sono stati risuscitati spiritualmente in Cristo Gesù e hanno<br />

<strong>la</strong> loro residenza nel cielo. Questa canna è il simbolo del<strong>la</strong> Legge, le dieci parole,<br />

segno del<strong>la</strong> verità, scritte col dito di Dio. 15 Questa legge, oltre a rilevare il peccato,<br />

mostra i veri figli di Dio. La canna, antico strumento di misura, qui simboleggia <strong>la</strong><br />

giustizia di Dio, che giudica ogni azione. L’Apostolo, nel «contare le persone che<br />

adorano nel Santuario» 16 e che <strong>la</strong>vorano all’altare dei profumi, compie un’opera di<br />

giudizio iniziando<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> casa di Dio. 17<br />

L’opera di Giovanni consiste nel tracciare una linea di separazione, di<br />

demarcazione tra coloro che, invitati alle nozze dell’Agnello, presenti nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> del<br />

festino, hanno l’abito del<strong>la</strong> giustificazione per fede, e coloro che, pur presenti, non<br />

l’hanno indossato. 18<br />

«Ciò vuol dire che nel momento in cui in cielo inizia il giudizio dei giusti, ogni<br />

anima che desidera essere trovata preparata è chiamata a pesare il suo credere e le sue<br />

opere al<strong>la</strong> bi<strong>la</strong>ncia del santuario, in altre parole a confrontare scrupolosamente <strong>la</strong> sua<br />

fede e <strong>la</strong> sua vita con <strong>la</strong> legge di Dio e l’Evangelo». 19<br />

«Il cortile esterno è considerato come profano ed è l’emblema dell’Israele carnale,<br />

del<strong>la</strong> Chiesa visibile invasa e corrotta dal mondo nel<strong>la</strong> gran maggioranza dei suoi<br />

membri, i quali non adorano Dio in spirito e verità, non sono più il popolo santo che<br />

serve il Signore, non sono più “<strong>la</strong> santa città” ove Dio è glorificato; ma sono <strong>la</strong> città<br />

calpestata dai Gentili, <strong>la</strong> Chiesa mondanizzata. Trascinati dallo spirito d’apostasia e di<br />

resterà pietra sopra pietra che non sarà distrutta...”?» FEUILLET André, Essai d’Interprétation du Chapitre XI de<br />

l’Apocalypse, in New Testament Studies, vol. IV, 1958, p. 184,185.<br />

13 GAUSSEN Louis, Daniel le Prophète, t. III, Paris 1894, p. 230.<br />

14<br />

Apocalisse 5:8; 7:3; 1 Pietro 2:9.<br />

15<br />

Deuteronomio 4:13; Romani 2:20; Esodo 31:18.<br />

16<br />

Versione: Paro<strong>la</strong> del Signore, Nuovo Testamento.<br />

17<br />

1 Pietro 4:17.<br />

18<br />

Matteo 22:11-13.<br />

19<br />

VUILLEUMIER Jean, L’Apocalisse, Dammarie-les-Lys 1938, p. 159; vedere il nostro Capitolo XIII.

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