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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 12<br />

per settimana, shabia, semplicemente significa ebdomada (una misura di sette giorni),<br />

normalmente l’uso scritturale di questo termine è sempre per una settimana di giorni<br />

(vedere Genesi 29:27,28; Daniele 10:2. In Levitico 25:1-10 indica un periodo di sette<br />

anni). Questo periodo di 490 anni, nel quale si costruisce <strong>la</strong> città, si assiste al<strong>la</strong> venuta del<br />

Messia, al<strong>la</strong> sua opera e al<strong>la</strong> distruzione del Santuario e di Gerusalemme, è tagliato via, è<br />

tolto da un periodo più lungo, dalle 2300 sere e mattine. È quindi ovvio che quest’ultimo<br />

deve consistere in altrettanti anni. In Daniele 9 abbiamo il pragmatico testo ed il principio<br />

giorno-anno è giustificato, malgrado il fatto che <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> giorno non sia qui utilizzata.<br />

8. Un’altra testimonianza che non si dovrebbe omettere è quel<strong>la</strong> di Apocalisse 10:5-7. Il<br />

Nuovo Testamento fa riferimento a questo passo di Daniele indicando che <strong>la</strong> realizzazione<br />

del tempo profetico di Daniele era ancora nel futuro quando Giovanni fece <strong>la</strong> <strong>profezia</strong>.<br />

Solo il principio giorno-anno applicato al periodo di Daniele renderebbe questa<br />

realizzazione possibile.<br />

9. Il principio di ripetizione e di ampliamento caratterizza <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> di Daniele e<br />

dell’Apocalisse ed inoltre illumina i periodi di tempi indicati in questi libri. Ovviamente<br />

una lettura di Daniele 7, fatta senza preconcetto, riconosce che si riferisce al capitolo 2 il<br />

quale presenta lo stesso quadro. Nello stesso modo, il capitolo 8 ancora attraversa gli<br />

imperi del mondo, menzionandone due di quelli elencati nel primo quadro del capitolo 2.<br />

Il capitolo 8 termina con <strong>la</strong> distruzione del malvagio tramite <strong>la</strong> pietra che si stacca «senza<br />

opera di mano» come è indicato nel capitolo 2. Come il IV impero viene presentato<br />

rimaneggiato nel<strong>la</strong> sua frammentarietà di stati fino al secondo avvento, così è con il<br />

piccolo corno del capitolo 8.<br />

Inoltre, il quarto profilo che fa Daniele nei capitoli 11 e 12 copre ancora lo stesso<br />

panorama dei capitoli 2, 7 e 8. La descrizione presentata in 11:31-45 chiaramente si<br />

accosta con 8:11-13, 23-25. La conclusione del capitolo 11 di Daniele presenta in dettaglio<br />

quanto è detto nei versetti 44,45 del capitolo 2. Così i poteri che si susseguono durante i<br />

2300 giorni sono presentati nel capitolo 11 fino a quando il regno di Dio si stabilisce. Da<br />

qui l’inadeguatezza di interpretare le 2300 sere e mattine come soli giorni durante l’era<br />

maccabaica.<br />

1122<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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