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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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IL CARDINE DELLA STORIA<br />

Questo patto conferma il precedente. Al vero Israele spirituale, ai veri figli di<br />

Abramo si aggiungono i gentili convertiti, ed entrambi fanno un «popolo unico» che<br />

partecipa allo stesso ceppo «e così tutto Israele sarà salvato». 281<br />

Il Salvatore viene da Sion e tutti i credenti nascono a Gerusalemme convertendosi<br />

all’Eterno. 282<br />

Come il sacrificio dell’agnello in Israele sigil<strong>la</strong>va l’alleanza avvenuta nel passato e<br />

ne annunciava <strong>la</strong> realizzazione futura, così Gesù sigil<strong>la</strong>va il nuovo patto, dando nuovo<br />

significato al<strong>la</strong> cena pasquale come ricordo dell’opera di liberazione compiuta sul<br />

Golgota e pegno e garanzia del trionfo futuro: «Poiché ogni volta che voi mangiate<br />

questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate <strong>la</strong> morte del Signore, finché egli<br />

venga». 283<br />

Come nell’antico patto Dio s’impegnava a soccorrere il suo popolo, così nel nuovo<br />

patto Dio continua a soccorrerlo, si abbassa, si inchina e gli <strong>la</strong>va i piedi. Il suo gesto è<br />

un invito ad ogni credente, ormai maturo nel<strong>la</strong> sua grazia, a piegarsi davanti ai suoi<br />

fratelli e ai diseredati di questo mondo per soccorrerli, imitando e identificandosi con<br />

il Maestro dell’universo che ne ha dato l’esempio. 284<br />

«Dopo le sessantadue settimane l’Unto sarà sterminato» 285<br />

«La paro<strong>la</strong> “sabuhif” (settimane) è preceduta da ha che è contemporaneamente<br />

articolo e pronome dimostrativo. Da questo si vede che si tratta qui di settimane<br />

determinate e menzionate al versetto 25. Sarebbe come se l’angelo dicesse<br />

espressamente: “Dopo le 62 settimane che ho enumerate a seguito delle 7 settimane”;<br />

o “Dopo queste 62 settimane che io ho distinto dalle prime 7”. Così <strong>la</strong> menzione di<br />

queste 7 settimane era inutile». 286 «L’impiego del<strong>la</strong> preposizione ‘ahârê suggerisce<br />

che il Messia sarebbe ucciso “dopo” <strong>la</strong> fine delle 7 settimane e delle 62 settimane,<br />

ossia nel corso del<strong>la</strong> 70 a settimana. Questa formu<strong>la</strong> offre semplicemente una<br />

indicazione approssimativa concernente <strong>la</strong> sua morte». 287<br />

L’angelo «non intende per nul<strong>la</strong> dire con ciò che questi fatti (annunciati nel<br />

versetto 26) si realizzeranno subito dopo <strong>la</strong> fine delle 62 settimane. Al contrario,<br />

poiché, secondo il versetto 25, è allora so<strong>la</strong>mente che apparirà il Messia, ed è<br />

sufficientemente evidente che non è con <strong>la</strong> sua morte che inizia <strong>la</strong> sua opera; <strong>la</strong> sua<br />

morte, lo vedremo al versetto 27, non si attuerà che una mezza settimana più tardi». 288<br />

281 Romani 11:26.<br />

282 Isaia 59:20; Romani 11:26.<br />

283 1 Corinzi 11:26. La versione ed. Sa<strong>la</strong>ni traduce: «Rammemorate l’annuncio del<strong>la</strong> morte del Signore».<br />

284 Giovanni 13:2-17.<br />

285 Daniele 9:26.<br />

286 J. Fabre d’Envieu, o.c., t. II, pp. 966,967.<br />

287 W.H. Shea, o.c., p. 275.<br />

288 K. Auberlen, o.c., p. 131.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 115

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